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Diabete: attenzione sulle donne, sono più soggette a complicanze

Diabetologia Redazione DottNet | 12/11/2019 11:39

Il focus in occasione della Giornata mondiale del 14 novembre

Il diabete di tipo 2 in Italia colpisce quasi 5 milioni di persone: circa quattro milioni in cui la patologia è conclamata, oltre un milione invece che non ne ha percezione. Alla vigilia della Giornata Mondiale del Diabete del 14 novembre questi dati destano allarme e un focus viene fatto sulle differenze di genere. "Le donne diabetiche - sottolinea Cesare Berra, Direttore del Dipartimento Endocrinologico-Metabolico del Gruppo MultiMedica di Milano - hanno un rischio di sviluppare una malattia coronarica maggiore del 44% rispetto agli uomini. Nelle donne è maggiore anche il rischio di incorrere in un ictus: è di 2,28 nel genere femminile e di 1,83 negli uomini. In particolare questo evento avverso emerge con frequenza in donne tra i 35 e i 54 anni". Emerge quindi la necessità di maggiore attenzione allo sviluppo di complicanze associate al diabete nelle donne. La prevenzione, poi, passa per una dieta equilibrata e una regolare attività fisica, ma soprattutto dallo stop al fumo, in particolare di sigaretta.

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"Ad oggi- -aggiunge Berra- esistono molteplici categorie di farmaci e per ogni categoria differenti molecole, utili a curare in modo personalizzato le diverse forme di diabete. Non si deve procedere per tentativi come fatto in passato, ma iniziare subito con il farmaco migliore per quel tipo di paziente; solo con questo tipo di approccio è possibile evitare lo sviluppo di nefropatie, infarti e ictus. Recenti e ampi studi clinici rilevano che nuovi trattamenti già disponibili in Italia, lievemente più costosi rispetto alle terapie tradizionali, riducono i casi di ospedalizzazione, lo scompenso cardiocircolatorio, le morti per cause cardiovascolari in persone più a rischio. Inoltre, queste terapie hanno effetti importanti: riducono il peso e la pressione arteriosa ed evitano il peggioramento della funzione renale. Purtroppo questi farmaci non vengono prescritti ancora a sufficienza. Questo limite va superato"

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